Page 12 - Alla scoperta dell`isola di Hvar
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di  esistere,  l`isola  passò  per  un  breve  periodo  all`Austria  (fino al 1805) e in seguito
                                                      all`amministrazione  francese  di  Napoleone  (dal  1805  al  1813)  e  di  nuovo  all`Austria.
                                                      Resi  finalmente liberi da leggi limitative con cui le autorità di Venezia controllavano lo
                                                      sviluppo  dell`ingegneria  navale  locale,  nel  XIX  secolo  gli  isolani  svilupparono  una  ri-

                                                      spettosa  flotta di bastimenti a vela che navigavano per il Mediterraneo e l`Atlantico.
                                                      Inoltre,  a  Lampedusa,  lungo  le  coste  di  Tunisia,  avevano  fondato  una  vera  e  piccola
                                                      colonia peschereccia.
                                                      Nei  cantieri  di  Stari  Grad  si  costruiscono  i  velieri  più  grandi  ma  anche  le  altre  cittadine
                                                      dell`isola  contribuiscono  all`espansione  della  marina  e  nautica.  Pure  la  viticoltura  subi-
                                                      sce  sviluppi  rapidi  e  di  conseguenza  anche  le  aree  difficilmente raggiungibili vengono
                                                      adibite in terreni coltivabili.

                                                      Il secolo della dominazione austriaca è maggiormente caratterizzato dall`aumento con-
                                                      siderevole del numero di abitanti (nel 1900 l`isola di Hvar conta 18.097 oriundi, il numero
                                                      più  alto  che  abbia  mai  raggiunto),  dalla  trasformazione  urbanistica  degli  abitati  insulari
                                                      e da una chiara opzione croata di fronte alla minaccia dell`italianizzazione.
                                                      La fondazione della prima associazione turistica professionale – Società dell`igiene – nel-
                                                      la città di Hvar nel 1868 non ha probabilmente riscontrato una grande approvazione dei
                                                      suoi  cittadini  ma  oggi,  quando  la  città  vive  di  turismo,  l`evento  assume  un`importanza
                                                      cruciale per la sua contemporaneità.
                                                      La  prima  metà  del  XX  secolo  è  caratterizzata  da  grandi  emigrazioni  dall`isola.  Il  fiasco

                                                      della viticoltura dovuta in parte anche al calo dei prezzi del vino e alle malattie che con-
                                                      tinuavano  a  colpire  i  vigneti  assieme  al  tramonto  definitivo di velieri, ha costretto gli
                                                      abitanti dell`isola a emigrare negli Stati Uniti e nel Sudamerica. Durante la Seconda guer-
                                                      ra mondiale l`isola subì l`occupazione italiana e in seguito, seppur breve, anche quella
                                                      tedesca.  Nel  corso  della  Guerra  di  Liberazione  dal  1941  al  1945  sono  morti  420  suoi
                                                      abitanti e altri 3000, sfuggendo all’offensiva tedesca, sono andati come profughi nel deser-
                                                      to di Sinai in Egitto dopo la capitolazione dell`Italia. Solo negli anni ` 60 del XX secolo con

                                                      la  costruzione  di  grandi  stabilimenti  balneari  si  è  riuscito  a  frenare  il  trend  dello  spo-
                                                      polamento dell`isola. Purtroppo la Guerra per l`Indipendenza e Integrità territoriale che
                                                      la  Croazia  ha  combattuto  dal  1991  al  1995  ha  riscosso  la  sua  fragilità.  Oggi  vi  vivono
                                                      appena 11.025 persone.
                                                      Agli attuali abitanti di Hvar i loro antenati hanno lasciato un`eccezionale ricchezza patri-
                                                      moniale.  Lo  splendore  dei  secoli  passati  rimasto  pietrificato nei palazzi comunali e ville
                                                      residenziali, nelle chiese e monasteri, fortezze e rive s`intreccia con la quiete dei casali e cortili
                                                      rustici,  delle  casette  e  viottoli  campestri  formando  un  insieme  del  tutto  unico.  Il  loro
                                                      armonioso  rapporto,  minuziosamente  curato  per  secoli,  oggi  purtroppo  è  minaccia-

                                                      to dall`irrefrenabile ansia di profitto. Questo libro rappresenta un appello affinché ciò sia
                                                      quanto prima superato.





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